Collocato a Palazzo dei Priori il busto di Gerardo Dottori

L’opera trova così una collocazione significativa e particolare in uno degli spazi più prestigiosi di Palazzo dei Priori

Collocato a Palazzo dei Priori il busto di Gerardo Dottori

PERUGIA – Si è tenuta questa mattina, alla presenza del Sindaco Andrea Romizi e dell’Assessore alla Cultura, Turismo e Università Teresa Severini, la collocazione presso la Sala Gialla di Palazzo dei Priori del ritratto-scultura di Gerardo Dottori eseguito da Bruno Arzilli (Perugia 1908-1984). L’opera, acquistata dal Comune di Perugia nel 1984, ed esposta  presso il Museo civico di Palazzo della Penna tra il 2006 e il 2013, trova così una collocazione significativa e particolare in uno degli spazi più prestigiosi di Palazzo dei Priori.

“La scultura –ha ricordato l’assessore Severini- oltre a costituire in sé un pregevole esempio delle capacità tecniche e artistiche dello scultore Bruno Arzilli, tanto da essere indicata come uno dei suoi capolavori, e un significativo ritratto del più noto artista perugino del Novecento, è anche una prova concreta del legame che intercorse per tutta la vita tra Gerardo Dottori e l’amico Bruno.

Il modello in gesso fu realizzato “a memoria” – fatto rarissimo- da Arzilli nel  1968 e l’esito fu così convincente che pochi mesi dopo lo stesso Gerardo Dottori volle fosse esposto nella mostra  Dottori futurista: mostra antologica, allestita nella Sala dei Notari (Perugia 21-30 settembre).  Qualche anno più tardi, nel 1973, Arzilli, su sollecitazione del figlio Leonardo che lo affiancava nell’attività, decise di far realizzare da quel modello una fusione in bronzo; padre e figlio si recarono a Firenze presso la Fonderia Artistica a staffa del Professor Enrico Nustrini dove il lavoro venne eseguito “a regola d’arte”.

Gli stessi figli di Arzilli, Leonardo e Massimo, presenti questa mattina all’incontro, hanno ricordato un aneddoto legato alla scultura. Pare, infatti, che lo stesso Dottori, quando lo vide, si meravigliò della realizzazione. “Mi ci specchio” disse, chiedendo all’amico Bruno come avesse fatto a farla così somigliante pur non avendo lui stesso posato. La risposta di Arzilli, con l’immancabile humor che lo caratterizzava, fu: “Non hai posato, ti ho ritratto in volo!”

Nel 1984 lo scultore perugino offrì l’acquisto dell’opera al Comune, indirizzando una lettera di richiesta al Sindaco Giorgio Casoli e il ritratto di Dottori entrò così a far parte del patrimonio comunale.

Su segnalazione del figlio di Arzilli, Leonardo, nel 1997 fu esposta alla mostra Gerardo Dottori opere 1898-1977, curata da M. Duranti (Perugia, CERP 7 dicembre 1997- 11 febbraio 1998) e successivamente allestita, come sopra ricordato, nella sezione espositiva permanente dedicata al pittore futurista a Palazzo della Penna, disallestita poi nel 2013 per lavori e riaperta in altri spazi del museo nel 2016 con un nuovo ordinamento.

Anche per richiamare la presenza a Perugia  di una raccolta permanente dedicata a Gerardo Dottori e come simbolo di amicizia e collaborazione tra due eccellenti artisti cittadini, oggi l’opera viene collocata nel Palazzo pubblico, in un luogo dove si svolgono incontri e manifestazioni di rappresentanza,  per richiamare quel clima culturale e artistico fervido e fecondo che ha animato la Perugia del Novecento.

“Non vi può essere collocazione migliore per quest’opera –ha concluso il Sindaco Romizi- anche perché Arzilli è un artista perugino a tutti gli effetti, le cui opere si ritrovano in tanti angoli della città, opere peraltro che lui amava realizzare in collaborazione con altri importanti artisti e amici, come lo stesso Dottori e Bruschetti.”

BRUNO ARZILLI –  BREVE BIOGRAFIA

Nato a Perugia il 23 luglio del 1908, da  Alete, ingegnere meccanico, ed Elvira Padella, Bruno Arzilli rimane prematuramente orfano di padre. Cresce così nei collegi di Collestrada prima e successivamente di Trevi, dove spiccata fin da bambino si mostra la sua propensione alla creatività e all’arte.  A Trevi conosce  e frequenta lo scultore e restauratore di dipinti antichi Renato Mancia, dal quale apprende i rudimenti dell’arte scultorea. Tornato nella natale Perugia, Arzilli frequenta l’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci, dove  insegnano, tra gli altri, gli scultori Giuseppe Frenguelli ed Enrico Cagianelli e il pittore futurista Gerardo Dottori, personalità di grande spessore che molto incideranno nella sua formazione e maturazione artistica. Fin da giovanissimo partecipa a concorsi per la realizzazione di monumenti e altre opere pubbliche,  attirando su di sé l’attenzione di autorevoli personaggi della critica e più in generale della cultura italiana: da Raffaello Carrieri a Umbro Apollonio, da Cipriano Efisio Oppo e Curzio Malaparte a Carlo Scarpa e Achille Bertini Calosso.

Solennità delle forme e una eccezionale capacità disegnativa ed esecutiva nella realizzazione di forme a tutto tondo si associano alla passionalità e alla spiritualità che per tutta la vita guidano il lavoro di Arzilli. Le sue opere sono presenti in decine di Chiese, in numerose piazze, strade, palazzi pubblici e dimore private, teatri, cimiteri e Università di Perugia e del territorio umbro. Muore a Perugia il 22 aprile del 1984, nel giorno di Pasqua.

Oggi il suo lavoro è oggetto di una puntuale ricerca e di un progetto di valorizzazione condotti dal figlio Leonardo, la persona che, fin dall’adolescenza,  gli fu maggiormente vicino collaborando costantemente all’attività del padre.

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