Giù le mani dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

I Vigili del fuoco non hanno mai smesso, in questi anni, di spegnere gli incendi di bosco perché quasi sempre mettevano in pericolo vite umane e case

Giù le mani dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

da Alessandro Lupo (Il Segretario Nazionale UilPa-Vvf)
ROMA – Le dichiarazioni, apparse su alcuni quotidiani il 30 agosto u.s., del Generale in congedo dell’ex Corpo Forestale dello Stato Silvano Landi che, nello sfogare il proprio rammarico per lo scioglimento del Corpo Forestale dello Stato ha affermato che lo spegnimento degli incendi di bosco non è il lavoro dei Vigili del fuoco, hanno indignato proprio quei Vigili del fuoco che da quest’anno hanno dovuto affrontare nuove emergenze di competenza ma senza le necessarie risorse umane, strumentali e finanziarie.

Voler far credere che l’ex Corpo forestale, con un organico complessivo di poco più di 7.000 unità (60 circa per provincia), sarebbe stato in grado di fronteggiare una emergenza incendi boschivi come quella di quest’anno è pura utopia. Ma allora perché quelle affermazioni sui Vigili del fuoco che alle emergenze in atto hanno dovuto caricarsi anche quella degli incendi di bosco ma senza alcuna ulteriore risorsa?

I Vigili del fuoco non hanno mai smesso, in questi anni, di spegnere gli incendi di bosco perché quasi sempre mettevano in pericolo vite umane e case. La riprova della indiscussa professionalità ed attività del Corpo Nazionale può essere facilmente confermata dallo storico degli interventi svolti e dalle convenzioni che annualmente le regioni hanno stipulato con il Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco per organizzare delle squadre antincendio boschivo anche quando esisteva ancora il Corpo Forestale dello Stato.

Landi afferma che “Arma e Vigili del fuoco si sono divisi uomini e mezzi, con il personale considerato sgradito ospite in casa altrui e mezzi lasciati inutilizzati” tralasciando il fatto che su 7.000 unità solo poco più di 300 sono transitate al Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco e che le stesse stanno ricevendo il rispetto e le attenzioni che meritano. Gradiremmo invece sapere dove sono finiti questi mezzi dell’ex Corpo Forestale, perché i Vigili del Fuoco di questi mezzi ne hanno visti davvero pochi e li aspettano da tempo.

Non accettiamo dunque che vengano fatte considerazioni del tutto personali e gratuite nei confronti dei Vigili del fuoco i quali, risulta ormai evidente, la riforma Madia l’hanno subita due volte!

Allora se davvero si vuole fare qualcosa di concreto facciamolo, cominciando a denunciare il business degli incendi boschivi, ormai esteso a chi viene profumatamente retribuito per spegnerli secondo l’ormai nota formula per cui “più incendi” equivalgono a “maggiore guadagno”!  Invece di puntare il dito sui Vigili del fuoco evidenziamo che “stranamente” sono proprio le regioni che non hanno stipulato convenzioni o che le hanno stipulate con le varie Associazioni antincendi boschivi o similari ad aver avuto l’incidenza più alta di incendi!

Allora giù le mani dal Corpo Nazionale Vigili del fuoco e si comincino ad affrontare i problemi per quelli che sono, cominciando con l’eliminazione del business legato allo spegnimento degli incendi boschivi, iniziando a lasciare alle regioni solo le competenze in materia di previsione e prevenzione, trasferendo ai Vigili del fuoco la competenza esclusiva nella lotta attiva agli incendi boschivi e le relative risorse finanziarie prevedendo, nel contempo, il necessario incremento delle dotazioni organiche del CNVVF attraverso l’assunzione immediata degli idonei del concorso ad 814 posti di Vigile del fuoco, attingendo dalle graduatorie in vigore.

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