No al gasdotto Snam, ecomostro che arriva, la video intervista
FOLIGNO – Un’opera inutile, dannosa e pericolosa e i comitati sono contrari oltre che furiosi. Stiamo parlando del gasdotto Snam. Il perché è stato spiegato in un incontro informativo tenutosi in un locale della zona industriale a Sant’Eraclio di Foligno. Un secondo incontro sarà domani a Norcia. Perché proprio a Norcia. L’enorme gasdotto che trasporta metano passerà lungo tutta la faglia sismica appenninica, iniziando dalla Puglia per finire alla periferia di Bologna. E’ questo preoccupa, creando allarmismi tra la popolazione.
Agli incontri hanno preso parte ingegneri, geologi e attivisti pugliesi e i cittadini e le autorità locali che hanno a cuore la loro terra. Aldo Tosi del coordinamento No devastazioni Umbria, ha spiegato alla nostra redazione tutti i dettagli di questo progetto.
Perché è inutile? In Italia i consumi del gas si sono dimezzati, quindi il nuovo gasdotto sarebbe solo destinato all’esportazione e ai profitti della SNAM. Dannosa perché la sua realizzazione distruggerebbe territori e paesaggi meravigliosi dell’Appennino quasi vergini e che rappresentano una ricchezza sotto molti punti di vista. Dannosa anche perché continua a investire su fonti di energia fossili e inquinanti invece che verso fonti rinnovabili e pulite. Pericolosa perché è progettata sopra 700 km di faglie sismiche attivissime che facilmente potrebbero causare danni all’impianto, quindi esplosioni e incendi incontrollabili.
Gli appuntamenti di Foligno e Norcia fanno parte di una serie di incontri informativi portati avanti da una carovana NOTAP partita da Melendugno, nel Salento, ad inizio dicembre e che attraverserà le aree coinvolte dal progetto per portarlo a conoscenza della popolazione tenuta all’oscuro di tutto e per unire le decine di associazioni che denunciano da anni la pericolosità economica e ambientale del progetto.
Il progetto ‘Rete Adriatica’ (in realtà Appenninica) va dal Salento alla periferia di Bologna, è lungo 687 km, attraversa 3 parchi nazionali e 21 aree protette e si sviluppa in 5 lotti: Massafra-Biccari (194 km), Biccari-Campochiaro (70 km), Sulmona-Foligno (167 km), Foligno-Sestino (114 km), Sestino-Minerbio (142 km) per poi immettersi nella rete nazionale.
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