Barriere architettoniche? A Perugia ce ne sono tante, purtroppo! 

È bene ed opportuno fare un poco di chiarezza! 

Barriere architettoniche? A Perugia ce ne sono tante, purtroppo!

da Giampiero Tamburi (Coordinatore Perugia: Social City)
PERUGIA – Il giorno 17 marzo, veniva pubblicato, su Umbriajournal, un mio articolo nel quale mettevo in evidenza la necessità di intervenire per togliere alcune barriere architettoniche per dare il modo, a chi ha una mobilità ridotta, di poter beneficiare delle bellezze della nostra città.  Avrei potuto anche prendere più siti di Perugia ma per brevità, come esempi ho preso tre barriere del centro storico che, a parere mio, risultano molto significative: la cattedrale di San Lorenzo, la scalinata esterna del Palazzo dei priori che porta alla sala dei Notari ed alla sala della Vaccara e la rocca Paolina.

Il giorno successivo alla pubblicazione di questo articolo, usciva nella cronaca di Perugia di un quotidiano locale, un successivo articolo sull’argomento, fatto come intervista ad un signore presidente di una associazione regionale per la disabilità. Perché, chi ha scritto l’articolo, non ha interpellato direttamente a me, senza interporre persone in mezzo?  Per mia natura io sono incline ad accettare critiche, consigli e quant’altro necessario a chiarire le situazioni; ed anche a contestarmi eventuali sbagli fatti in buona fede ma quando il contraddittorio è fatto in maniera corretta e senza polarizzazioni politiche!

Già il titolo dell’articolo: “In cattedrale barriere infernali” si sopporta abbastanza male perché non era mia intenzione di demonizzare nessuno e mi sembra poco dignitoso per chi scrive e offensivo per chi legge.
Poi, se mi si permette, ci sono delle inesattezze eclatanti, affermando cose che non ho scritto e neanche mi sono passate per la mente. Come, per esempio, in una domanda fatta, e ne cito l’esatto testo; “A Perugia, secondo

Tamburi, risultano inaccessibili diversi luoghi. Parliamo di palazzo dei Priori. Come ci si muove all’interno della sede comunale?”. Come risposta, l’interlocutore, ha asserito, tra l’altro, che tutti gli uffici sono accessibili e si arriva ovunque con facilità. Si, è così! Solamente che io non ho fatto parola della inaccessibilità degli uffici comunali. Ho solamente parlato della non accessibilità, per disabili, della sala dei Notari che risulta veramente impraticabile perché dall’ascensore del primo piano, come unico modo dichiarato nell’articolo per l’accesso, non garantisce la possibilità di entrare nella sala per una serie di gradini, senza rampa, che vanno dall’atrio della “sala dei Sindaci” alla sala vera e propria (come evidenziato dal filmato).

Parlando poi della cattedrale di San Lorenzo, sempre nell’articolo del quotidiano locale, alla esatta domanda: “Rimane il duomo, almeno rispetto a quanto denuncia Perugia Social City…” è stato risposto facendo riferimento ad un progetto di anni fa e mai realizzato e di un elevatore possibile sotto le logge, anch’esso mai messo in essere, per parlare poi del passaggio attraverso una “porticina sul retro” dove potrebbe essere messa, per l’occasione, una rampetta di legno ma, come dichiarato, il sistema è stato qualificato come molto macchinoso ed “infernale”. Non si è capito bene a quale “retro” si fa riferimento. Comunque io di “porticine non ne ho viste! Spero che non si riferisca al portone che si apre in occasione dei giubilei!

Per quanto riguarda poi, l’inaccessibilità della rocca Paolina, è stato un mio errore! È vero che c’è un ascensore che porta dall’ingresso di viale Indipendenza fino all’interno della rocca. È costantemente chiuso a chiave dietro ad un cancello ma, con il numero del telefono scritto nell’apposito cartello, si può chiamare l’addetto che prontamente accorre con la chiave!
Nel filmato a corredo di questo l’articolo ho voluto anche evidenziare lo stato precario, per quanto riguarda lo stato dei passaggi pedonali che non solo per i disabili sono pericolosi ed inaccessibili ma anche problematici e non sicuri per chi si può muovere con normale mobilità.

Comunque, chi intende questo intervento di Perugia: Social City (che non è un “gruppo” ma una “associazione” costituita in forma orale, a norma delle vigenti leggi con la propria sede in via Scarlatti,4/a) e lo vede, come un attacco ad un qualsivoglia personaggio o partito politico, non ha ben chiaro gli intenti e gli obbiettivi che questa associazione si prefigge; noi siamo nel sociale per migliorare lo stato di benessere della collettività e siamo “rigorosamente” non appartenenti a nessun partito o ideologia politica che dir si voglia!

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