Stefano Zuccarini sindaco di Foligno, intervista al segretario Lega Virginio Caparvi
dal Direttore
Marcello Migliosi
«Abbiamo scritto una riga in un grande libro di storia», sono le parole – a caldo – pronunciate da Virginio Caparvi, parlamentare della Lega e segretario regionale del Carroccio. L’onorevole leghista si è speso molto in queste settimane delle elezioni e la soddisfazione è legittima e palpabile. Lo abbiamo raggiunto sul palco elettorale di Piazza della Repubblica, durante la notte tra Inno di Mameli e Nessun Dorma per i festeggiamenti della vittoria di Stefano Zuccarini, nuovo sindaco della città.
«Ora tocca a noi – aggiunge – scrivere un libro nuovo. Con pagine bianche e penne nuove, senza ricalcare il modus operandi che ha oppresso questa città per settantatré anni».
Sotto accusa, il parlamentare leghista, mette il “clientelismo” o il trattare il cittadino a seconda della sua appartenenza politica. «Stefano – ha detto – non sarà un sindaco come gli altri. Terrà la porta aperta ad ogni impresa, ad ogni artigiano, ad ogni professionista, ad ogni cittadino e si torna ad essere liberi di poter partecipare ad ogni comizio politico senza aver paura. Dentro al Palazzo – dice ancora – non ci sarà più un “guardiano della città”, ma il sindaco della città».
Foligno centro del potere politico dell’Umbria, è ridondante dirlo. Nel corso degli anni, sulla scena regionale e nazionale, sono state tante le figure che si sono “affacciate” per poi non andarsene più. E non solo di provenienza folignate ma anche dell’intera zona dello Spoletino e della Valnerina.
«Sta a noi – dice ancora Caparvi – dimostrare di essere diversi e di essere migliori». Spostiamo l’asse sulla politica delle alleanze e delle coalizioni. Foligno, con l’affermazione di Stefano Zuccarini, è la riprova che il “laboratorio politico” del centrodestra tiene. «Vero – afferma – ma è anche il segnale che i sindaci Lega vincono, laddove il Centrodestra è unito si vince…laddove c’è una credibilità fatta dalla storia delle persone, la gente, gli elettori, non rimangono insensibili e dobbiamo lavorare non sui partiti sopra le città ma sui partiti dentro le città».
Questione Perugia
Non si sottrae, l’onorevole, da parlare anche della “questione Perugia“, dove la Lega reclama i suoi tre assessori, mentre Romizi pare prendere tempo e voglia inserire nel suo esecutivo un qualche tecnico, per altro neanche molto visto di buon occhio da alcuni eletti delle sue liste…chi ha “orecchie per intendere intenda”.
«Tre assessori – dice il segretario è quello che ci spetterebbe. Siamo in trattativa e credo che con Romizi si ragionerà in maniera proficua e questa settimana chiuderemo la partita. Tornando su quello che è stato il “laboratorio politico” c’è, però, da dire che su Bastia Umbra – dove il centrodestra ha corso da solo e cinto con Paola Lungarotti – qualche cosa si è rotto.
«Sono contento che abbia perso il Pd a Bastia – afferma senza mezzi termini – non posso dire nulla sulla Lungarotti cui auguro un buon lavoro, noi abbiamo provato in più occasioni a ricucire il rapporto, ma troppi personalismi lo hanno impedito. Impariamo da questa lezione – dice ancora – che questa volta non ci è stata impartita, ma abbiamo rischiato come Centrodestra».
Sì ma che è accaduto?
Sì ma che è accaduto? «Impariamo che – dice – gli orgogli personali devono essere messi da parte. E questo, da una parte e dall’altra».
C’è ora da guardare – anche velocemente – alla regione dell’Umbria, un altro capitolo della storia politica del laboratorio del centrodestra , quello delle elezioni per Palazzo Donini. Autunno sta arrivando a grandi passi e gli incontri nel CD sono già cominciati.
La domanda è Tesei o Squarta? La presidente della Commissione difesa del Senato della Repubblica l’ha lanciata – era molto sorpresa ndr – lo stesso Matteo Salvini nel suo comizio in piazza d’Italia a Perugia. Mentre per il portavoce di Fratelli d’Italia in consiglio regionale ci ha pensato Giorgia Meloni a “sdoganarlo”, dove però incombe sempre la figura – e neanche da poco – del senatore Franco Zaffini.
«E’ un altro capito delicato – afferma Caparvi – una partita ovviamente fondamentale è la “partita delle partite”, lavoreremo già dai prossimi giorni sia nella costituzione delle liste sia per l’individuazione del candidato Presidente. E siamo convinti che quel cambiamento che è cominciato andrà a termine proprio con quella partita».
A “imbuto”, la nostra intervista stringe sui nomi. Donatella Tesei o Marco Squarta?
«Diciamo che la palla – risponde – la passo volentieri a Matteo Salvini che, ovviamente, in questo caso è il padrone. Dovremo trovare la soluzione migliore possibile e non dovremo, come facciamo sempre, pensare solo a vincere ma anche e soprattutto ad amministrare e quindi, il giorno dopo, c’è bisogno di una squadra e nono di un uomo solo al comunardo».
Un ultimo messaggio, almeno per noi, Virginio Caparvi lo lancia a Foligno e prende a prestito le parole del nuovo sindaco Stefano Zuccarini: «Nessuno resterà indietro nessuno deve avere paura, non ci sono gli alieni in Comune, ci saranno persone di buon senso che hanno detto basta a questo sistema oppressivo, è un giorno di libertà è una bella giornata quella che comincia questa notte».
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