Fine, il primo romanzo di Pippo Civati sulla fine del mondo e il cupio dissolvi della sinistra storica



Fine, il primo romanzo di Pippo Civati sulla fine del mondo e il cupio dissolvi della sinistra storica

da Stella Carnevali
“Antiorario Tour” con tappa nella Perugia da bollino nero, si suda sotto la doccia, alle 18 che poi diventano circa dopo le 19, alla libreria Mannaggia di via della Viola.

I ragazzi della Mannaggia  bookshop sono in linea con i dispersi dal ritardo: stanno ricaricando il mini van elettrico, autonomia 100 chilometri, dal nome People, la libreria viaggiante di Pippo Civati con la mission di indagare il cambiamento della società. Ora è segretario di Possibile, un suo movimento creato da poco.

E’ venuto a presentare il suo ultimo libro “Fine” scritto con Marco Tiberi. Narra dell’Apocalisse, della fine del mondo e, con la sua prolusione sui ghiacciai sciolti e l’Italia sommersa dalle acque, crea l’atmosfera di un film già visto: “Dove ci rifugiamo?” La libreria Mannaggia è una vera chicca, ma lo spazio è poco, ora si è riempita di gente, nel senso relativo al luogo, curiosa di vedere il Pippo nazionale da vicino.

Con lui un altro scrittore della People, Stefano Catone, che parla di un libro non ancora finito in cui il protagonista, cioè lui, percorre i confini sulla cresta delle alpi, spartiacque scomparsi dal disastro ambientale che prelude alla fine del mondo.

Un fine pena mai, senza soluzioni. Anche nel libro che per l’appunto si chiama Fine,  Sara, la protagonista fugge senza meta nell’anno domini 2042. Lo scenario è quello del primo film Il pianeta delle scimmie dove CharltonHeston torna su una terra dove tutto è stato distrutto.

Irrequieto, Pippo Civati, tantissimo. Colto bell’aspetto, snocciola  con citazioni sparse, quanto le diseguaglianze sociali e l’allarme clima siano figli della stessa matrigna: i potenti che negano persino che esista il problema.

Ha al suo attivo molte esperienze e molti “Me ne vado” nell’ambito della sinistra tradizionale. Entra nel Pd quando se ne va Veltroni da segretario, poi diventa braccio destro di Matteo Renzi nella prima Leopolda del 2010, quella della discesa dei rottamatori.

Diventerà  in breve tempo uno dei suoi migliori nemici, di Renzi, intendo.  Ed entra a far parte degli scissionisti del dopo referendum che nega la riforma dell’Italia. Si candida con Liberi e Uguali alle politiche del 2018, non viene eletto. Si candida con i Verdi alle europee del 2019, non viene eletto. Fonda” Possibile” il suo movimento di cui è finalmente segretario senza primarie.

Non vede l’ora di uscire all’aperto a respirare un po’ d’afa e a fumarsi una sigaretta. Ragazzi andiamo a farci un bicchiere di vino, noi dobbiamo aspettare circa 7 ore prima che si ricarichi il mini van parcheggiato in piazza Piccinino.

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