CasaPound: a Foligno una parte delle casette di legno abitate dai finti profughi

L’emergenza terremoto e il grande numero di sfollati hanno fatto sì che questa questione uscisse dal dimenticatoio

Da CasaPound – La questione “casette di legno” dei comuni umbri, dopo diversi mesi di dibattito riguardante il loro utilizzo è finita in televisione, nel servizio giornalistico de Le Iene andato in onda la sera di domenica 6 novembre.

L’emergenza terremoto e il grande numero di sfollati hanno fatto sì che questa questione uscisse dal dimenticatoio dove era recentemente ritornata. Nel servizio televisivo, in seguito all’intervista al consigliere regionale pentastellato Andrea Liberati, emerge che molte di queste casette presenti in vari comuni umbri (tra cui Capodacqua di Foligno) sono disabitate, nonostante “le manutenzioni annue dal costo di 160 000/170 000 euro, a detta di un anonimo manutentore intervistato. Risulta inoltre che molte persone delle zone terremotate non sono a conoscenza dell’esistenza di tali costruzioni (presenti in 24 campi diversi nella regione Umbria), costruite peraltro proprio in seguito al sisma del 1997 e adibite appositamente per l’alloggio dei cittadini umbri in caso di calamità.

Apparentemente un servizio completo e ben fatto con tanto di indignazione del consigliere dei 5 stelle, peccato però per la mancata menzione di alcuni dettagli non trascurabili. In primis in documenti pubblici del comune di Foligno risalenti allo scorso giugno si evince che solo 4 campi su 24 sono a norma con misure di sicurezza e cisterne anti-incendio e tra queste 4 non rientrano Capodacqua, Nocera Umbra e Sellano. Nel caso del comune di Foligno tali manutenzioni e installazioni sono state fatte a cavallo tra lo scorso giugno e luglio, con un ritardo di piu di 10 anni rispetto alla costruzione dei prefabbricati. Altro dettaglio non trascurabile è che le poche casette ora disponibili e agibili sono occupate in gran parte dai profughi giunti nei primi di luglio.

“Abbiamo visto l’indignazione e la reazione del consigliere Liberati ma nessuno se non CasaPound Foligno si è battuto in questi mesi perché queste casette rimanessero a disposizione della cittadinanza e perché fossero rese a norma e agibili – dichiara il responsabile del movimento CasaPound Foligno, Saverio Andreani – Dopo alcuni incontri con i cittadini della piccola frazione folignate, siamo stati gli unici a denunciare il marcio che c’era intorno a quelle costruzioni”.

“Ci aspettiamo dalle varie amministrazioni umbre e in primis da quella folignate, che tutte le strutture, precisamente 766, presenti nei 24 campi vengano immediatamente messe a norma e poste a disposizione dei terremotati – conclude Andreani – e ci auguriamo inoltre che vengano liberate le case occupate da affittuari in villeggiatura e presunti profughi”.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*