Rassegna stampa 31 agosto 2020, lunedì prime pagine, giornali in pdf
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Si ribella agli spacciatori che si vendicano lanciandogli sassi dal ponte, ferito
Alle 22,26 l’allarme ai nostri telefoni: “Venite giù per piacere, ci hanno tirato i sassi dal Ponte, Massimo è ferito“. Dopo aver chiamato i Carabinieri, sul posto sono arrivati quelli di Passaggio di Bettona, Massimo Geoli e Maria Rita Ascani si sono rivolti alla nostra redazione affinché accorressimo sul posto. Così abbiamo fatto, siamo arrivati sotto al ponte di Santa Lucia a Bastia Umbra, quando c’erano ancora i militari con la loro jeep. Massimo Geoli con la ferita in fronte e le persone che erano con lui nel suo giardino molto spaventate.
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Il fatto
Alle 22,15, come già accaduto in altre occasioni, sul ponte del Chiascio passano ragazzi (Geoli dice tra i 15 e i 18 anni), e lanciano sassi di sotto. Il dislivello è notevole, una decina di metri, forse più. E la “sassaiola“; che va avanti da sei mesi, si ripete. Questa volta, però – e lo vedete nelle foto – Massimo Geoli viene colpito alla testa. Ha tanta paura, dispiacere e allo stesso tempo rabbia, oltre al forte dolore alla testa per via dei colpi di pietra che gli sono arrivati addosso.
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Ma chi sono coloro che lanciano
Massimo Geoli è di Bastia Umbra, è una persona per bene. Ha avuto anche un trascorso come politico, militava nei comunisti italiani e fu anche capogruppo del partito. Da qualche tempo, sostiene e lo ha denunciato alla Polizia di Stato, come dice lui, nel piazzale (del Fabbro) che sta poco distante dal suo terreno, per altro recintato, “spacciano droga“, sostiene. «Questa sera – racconta – mi hanno gridato “bastardo.. bastardo“» e giù pietre daL ponte. E’ evidente che, secondo la vittima della sassaiola, i “bravi” sono proprio coloro che spacciano nel piazzale del Fabbro. Lui ha denunciato il fatto e ha “stampato” un po’ di casino su Facebook. Da lì se ne sono andati per andare dall’altra parte del fiume Chiascio. Ma anche da lì sono stati costretti a sloggiare, sempre secondo il suo racconto, perché è arrivato il cinema all’aperto. «Si sono spostati alla “Colonia” di Santa Lucia – riferisce -, ma anche lì, non so chi, ha deciso di recintare e se ne sono andati per tornare qui».
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Una vendetta? Forse!
Geoli ha fatto solo il suo dovere, quello di segnalare e far cacciare via gli spacciatori e i tossicodipendenti dalla quella zona dove “albergano” da circa sei mesi. Massimo è convinto che coloro che lanciano sassi dal ponte e coloro che sono là sotto arrivano con il far delle tenebre siano le stesse persone. «Forse credono che io gli abbia rotto le uova nel paniere…», dice ancora. Per altro diverso tempo fa la sua proprietà fu devastata da un incendio.
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Tante pietre, una 15ina, una prende di striscio Maria Rita Ascani
Oltre alle due o tre di questa sera, Geoli ce ne fa vedere molte altre di pietre. Sono tutte quelle (una 15ina) che nel corso dei sei mesi sono state lanciate dal ponte di Santa Lucia sul tetto della sua casupola e questa sera anche sulla sua testa. Alcune sono appuntite e di colore diverso e c’è anche quella che ha colpito Massimo, è ancora sporca di sangue. Una di queste, come detto, ha sfiorato sul braccio Maria Rita Ascani, che si trovava con lui, insieme ad altre persone per trascorrere una serata in compagnia.
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Colpito in testa e ferito
Ferito alla testa con il sangue che fuoriesce. “Una brutta ferita – dice – e non è la prima volta». E’ cosciente mentre ai nostri microfoni racconta questo terribile stillicidio che va avanti da 6 mesi a questa parte: «Ho fatto il 112, il 113, ho avvisato tutti…, il comune, il sindaco, il vicesindaco, ma nessuno fa niente». E intanto oggi si recherà, insieme a Maria Rita Ascani, a denunciare la vicenda.
Servirebbero delle telecamere, ma a detta dello stesso Geoli … “ll server del comune non è compatibile con la telecamera del ponte. Questa è la risposta e io oggi ho preso le sassate. Sarà accaduto una ventina di volte e questa sera mi hanno coLpito“.
Massimo Geoli è stato colpito per prima volta in testa perché in quel momento si trovava fuori dall’abitazione. Ha raccolto i sassi e ce li ha fatti vedere, sono circa 15. Sono poggiati su un tavolo: “Questi sono i sassi che man mano sono arrivati giù”.
- Il problema della droga da lui descritto, ma mai nessuna minaccia
Il problema è la droga, qui c’è un grosso spaccio. Massimo lo racconta e ci mette la faccia, la sua macchiata di sangue dopo essere stato colpito: “Spaccio sul Piazzale del Fabbro e qui di sotto. Questo io l’ho denunciato. Le forze dell’ordine han detto che avrebbero fatto degli appostamenti ma non si è visto nessuno”. Alla nostra domanda se avesse mai avuto delle minacce risponde di no, solo quell’episodio di insulti che vi abbiamo già raccontato.
Del fatto, ora, se ne stanno interessando i Carabinieri al seguito del comandante, tenente colonnello, Marco Vetrulli, compagnia comando dell’Arma di Assisi.
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Scioccati tutti i presenti che hanno assistito alla scena
Dei lanciatori di sassi al momento nessuna notizia, pare si siano dileguati. Indagini in corso. Scioccati tutti i presenti che hanno assistito alla scena. Una brutta storia che deve essere raccontata, perché Bastia Umbra, non può e deve diventare una brutta città. Si può e si deve fare molto di più per cacciare via dal territorio questi soggetti. E qui non basta solo la solidarietà, qui ci vogliono fatti, no parole o comunicati stampa. Fatti e azioni concrete. (Marcello Migliosi e Morena Zingales)
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