Il Futuro del Perugia Calcio, sit-in di protesta dei tifosi

Il Futuro del Perugia Calcio, sit-in di protesta dei tifosi

di Gianluca Drusian
Venerdì sera, ore 21.00, davanti ai cancelli degli spogliatoi del Renato Curi si sono radunati i tifosi del Grifo i quali hanno pacificamente manifestato, per l’ennesima volta, la loro netta contrarietà nei confronti della proprietà del Perugia Calcio.

Fotovideoservizio di Tommaso Benedetti

250 persone (poche o molte poco ha importato per i presenti ma con alcune defezioni apparse evidenti) , nel pieno delle vacanze estive hanno voluto così rimarcare nel modo più sonoro possibile la propria speranza verso un auspicato passaggio di mano del sodalizio biancorosso.

In un periodo estivo nel quale, le cordate vere o presunte che sembrano si siano avvicinate con l’intento di offrire cifre anche astronomiche per un eventuale acquisto del Perugia e che si sono tutte nella stessa maniera polverizzate, quello che ha fatto scattare in piedi e decidere di scendere in piazza la tifoseria è stata la volontà di colui che rappresenterebbe la proprietà chiaramente indirizzata nel non voler in nessun caso vendere.

E, come affermato con cori e canti dalla stessa tifoseria presente allo stadio, tale volontà di mancata vendita anche quando le proposte si sono poi rivelate serie e responsabili (ma probabilmente non accettate perchè diventate di eccessivo dominio pubblico?), rimane un mistero al quale niente e nessuno sembra essere in grado di poter porre un rimedio ed una pur minima chiarezza.

Tra i tifosi presenti, oltre ai tre gruppi della curva nord promotori della serata (Armata Rossa, Ingrifati e Nucleo xx giugno), in rappresentanza dei club biancorossi era presente l’intero gotha del direttivo dei Perugia Club e tifosi provenienti anche da fuori città come Umbertide, Castello e Todi.

Nei vari interventi che si sono successi nell’arco della serata, da parte dei tifosi è stata comunicata la assoluta volontà di non voler mollare la loro presenza al fianco di coloro che indosseranno la maglia rossa con il Grifo sul petto prescindendo, tuttavia, dalla volontà di fare l’abbonamento.

Con tali premesse, in presenza di un ambiente così frammentato e denso di rabbia e contrapposizione, già tra poche settimane la squadra allenata da mister Formisano dovrebbe ricominciare a sudare in vista delle partite di agosto di Coppa Italia e di campionato.

Ma, se la vendita della società è diventata un terno al lotto ed anche una barzelletta o forse una sfida a chi è più duro a “morire”, immaginare da parte dei tifosi quale sarà la squadra che la società allestirà e con quali mezzi economici (stante anche il blocco del mercato derivante dal “concordato” fiscale concluso con l’Agenzia delle Entrate) non sarà di aiuto per nessuno nell’alimentare entusiasmo e voglia di andare allo stadio.

Sono ormai lontani i tempi dei raduni da diecimila persone al Curi o quelli in una Piazza Iv novembre stracolma di giovani ma, forse, a qualcuno non importa e va bene che finisca così, con 250 persone che contestano ed altre quindicimila a casa che si disinteressano ed allontanano da tutto.

Questa è la fine o ci sarà ancora di peggio?



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