Guardia di Finanza scopre evasione per 2,5 milioni di euro

Utilizzava un centinaio di lavoratori in nero e irregolari

Guardia di Finanza scopre evasione per 2,5 milioni di euro

TERNI – Nei giorni scorsi, il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Terni, sulla base di un’ulteriore intensificazione dei servizi a tutela dell’economia legale, disposta dal Comando Regionale Umbria, ha portato a termine una complessa attività di polizia amministrativa nei settori del sommerso d’azienda e da lavoro.

In particolare, l’attenzione delle “Fiamme Gialle” ternane è stata rivolta verso i fenomeni di evasione/elusione posti in essere da enti non commerciali che, utilizzando forme giuridiche associative/cooperativistiche, beneficiano indebitamente di regimi tributari di assoluto favore.

Anche sulla scorta di una preliminare azione info-investigativa, veniva individuata una società cooperativa, avente sede in Terni, sul cui conto sussistevano fondati dubbi in merito alla regolarità dell’attività svolta sotto forma di ente senza fine di lucro.

Proprio in considerazione della particolare natura dell’ente e dello svolgimento, da parte dello stesso, di attività assistenziali a persone anziane, l’ispezione mirava ad acquisire, anche mediante l’accesso nei locali adibiti ad uffici della cooperativa, ogni possibile elemento d’interesse circa il rispetto dei requisiti formali e sostanziali prescritti per soggetti della specie.

Sin da subito, l’attività permetteva di confermare gli iniziali sospetti e, grazie all’esame della documentazione acquisita nonché alle testimonianze di decine di lavoratrici all’uopo interpellate, veniva acclarata la diretta gestione, da parte dell’amministratore di fatto, nella sua reale veste di vero e proprio imprenditore individuale, delle attività socio-sanitarie condotte sotto forma di cooperativa. Pertanto, avvalendosi di un’organizzazione apparentemente non lucrativa, si conseguiva un duplice, illegittimo vantaggio economico e fiscale.

Grazie alla totale esenzione dal pagamento delle imposte dirette e dell’IVA, potevano praticarsi prezzi più vantaggiosi, tali da incrementare gli affari e distorcere le corrette regole della concorrenza.

Le attività svolte nei confronti della predetta società cooperativa, riqualificata come impresa commerciale, hanno permesso di far emergere un’evasione delle imposte dei redditi per oltre 1,7 milioni di euro e dell’I.V.A. per oltre 650.000 euro. In tale contesto sono stati, altresì, individuati 46 lavoratori completamente “in nero”, impiegati senza la preventiva instaurazione del rapporto di lavoro, nonché 69 lavoratori “irregolari”, inquadrati quali soci lavoratori della cooperativa ma, in realtà, qualificabili come dipendenti dell’impresa sottoposta a controllo. In tema di contrasto al sommerso da lavoro, si evidenzia come, dall’inizio dell’anno, siano stati complessivamente 137 i lavoratori “irregolari e in “nero” scoperti dai Reparti del Corpo nel territorio ternano.

La lotta all’economia sommersa, nella duplice forma dell’evasione fiscale e dello sfruttamento illecito della manodopera assume, nell’ambito del ruolo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza, fondamentale importanza per la tutela delle imprese che operano nel rispetto della legge e che sono danneggiate dalla concorrenza sleale di chi agisce nell’illegalità.

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