Carlo Pagnotta attacca la presidente della TeMa di Orvieto [VIDEO DICHIARAZIONE INTEGRALE]

La polemica si incentra sulla questione catering

Carlo Pagnotta attacca la presidente della TeMa di Orvieto ORVIETO – «Jazz di Inverno semi-flop al veleno, la colpa è di Carlo Pagnotta». Comincia così Carlo Pagnotta, direttore artistico di Umbria Jazz, la sua conferenza stampa al Malandrino di Orvieto. E proprio riferendosi al titolo de La Nazione Umbria, Pagnotta tira due sberle all’Associazione Tema. Carlo Pagnotta con determinatezza spara a zero contro Sabrina Ceprini.

Il patron di Umbria Jazz smentisce i numeri di Tema sull’edizione di UJW24 e di UJW23. «2+2 non può fare 3 o 5 ma solamente 4».  In quasi 40 minuti Pagnotta ha detto tutto quello che doveva dire, cominciando dalla mail, già citata lo scorso anno a luglio in cui la presidente dichiara di «aver salvato il deretano». E Pagnotta spiega che è il contrario dicendo che «Umbria Jazz Winter è l’unica manifestazione al mondo dove gli artisti non chiedono anticipi almeno fino ad ottobre, ed anche oltre quando mancano i soldi».

La polemica si incentra sulla questione catering: «Mi si accusa, in pratica di prendere stecche dall’operatore che per 22 anni ci ha sempre seguiti cioè la Cramst». Il patron continua il suo attacco: «In realtà la signora ha dimostrato di non aver cognizione del festival visto che nell’edizione da lei gestita maestranze e artisti sono rimasti senza pasti perché lei ha visto che nel cartellone c’era scritto 30 dicembre 3 gennaio e il 28, quindi, niente da fare.  Non solo voleva mandare gli artisti anche a Orvieto Scalo senza sapere che gli artisti vengono, si cambiano, vanno alle prove, poi cenano, poi spettacoli e così via. Quanto sarebbe costata la sola logistica per accontentare tutti?».

«Un festival Jazz non può essere gestito in maniera imprenditoriale perché non ci si guadagna, ma deve essere gestito come un grande evento che porta guadagni indotti». Ha spiegato Pagnotta. E’ intervenuto anche l’ex-vice presidente di Tema Omero Tizi, che ha detto: «Sono andato via senza sbattere la porta perché non condividevo la gestione imprenditoriale di un festival jazz, non è così e poi non riuscivo a comprendere la gestione economica dell’insieme». E’ guerra aperta e il tutto dovrebbe essere nelle mani del sindaco per risolvere la doppia questione di Tema e teatro da una parte e di UJW25 dall’altra.

«Noi ci siamo e ci saremo anche per la venticinquesima edizione che sarà eccellente e la faremo anche senza Tema perché il sottoscritto non è solo un direttore artistico ma l’ideatore del format UJW e dalla Regione mi hanno assicurato, parole dell’assessore Cecchini, che a Orvieto il problema lo deve risolvere il sindaco e penso che in tal senso stia lavorando. Ora ho notato e so che ha preso le redini in mano l’assessore Cannistrà, persona seria e competente, che certamente non può fare miracoli ma speriamo che la musica cambi visto che proprio dentro Tema ci sono professionalità capaci di lavorare per UJW, ma, e concludo, voglio ribadire che è la signora dipendente di UJW e non il contrario”.

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