Costel Feraru e suo magico cembalo per le vie del Centro storico di Perugia, la musica della malinconia

Lui, il suo magico cembalo lo suona all’aperto. Quando arriva il freddo più inclemente se ne torna in Romania

Costel Feraru e suo magico cembalo per le vie del Centro storico di Perugia, la musica della malinconia PERUGIA – Canta da circa sei anni per le strade acciottolate di Perugia. Nel centro, nella grande piazza della città, alle colonne della cattedrale sotto o vicino qualsiasi ristorante pieno di turisti. Sistema il suo strumento e comincia a cantare e suonare canzoni che ti ammaliano il cuore. “Zaraza” “Rose di Moldova” e altri brani, ma anche canzoni italiane. Sì, vive in Italia, ma ha nostalgia per la sua terra, la Romania. Lui si chiama Costel Feraru, ha cinque figli, in quella terra che ama e che è stato costretto a lasciare.

Canta in Italia per otto mesi l’anno, più o meno quando c’è un clima che si può sostenere. Lui, il suo magico cembalo lo suona all’aperto. Quando arriva il freddo più inclemente se ne torna in Romania. Suona bene, i suoi arpeggi sono velati di tanta malinconia. «I poveri – dice – provano sempre nostalgia. Io lavoro e suono, così posso mandare i soldi a casa». Costel dispone di una notevole tecnica strumentale e suona con disinvoltura, canzoni di tutto il mondo, russe, francesi, spagnole, italiane e anche tanghi famosi. Suona a Perugia, ma non è detto che, prima o poi, non vada anche al Sud, forse Napoli. Della città partenopea dice: “Ci sono più turisti e ho sentito che la gente è calda, con il cuore al top”.

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