Estorsione alla Juventus: 12 capi ultras arrestati dalla Digos di Torino


Estorsione alla Juventus: 12 capi ultras arrestati dalla Digos di Torino

TORINO – Blitz della Polizia nella curva della Juventus: i capi e i principali referenti dei gruppi ultrà bianconeri sono stati arrestati questo lunedi nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura di Torino, che ha portato al’emissione di 12 provvedimenti di custodia cautelare.

Le accuse nei confronti degli ultras sono, a vario titolo, associazione a delinquere, estorsione aggravata, autoriciclaggio e violenza privata.

Polizia di Stato

@poliziadistato

Torino sta eseguendo 12  misure cautelari nei confronti dei capi e dei principali referenti di alcune frange ultrà della Juventus.
Sono indagati a vario titolo per associazione a delinquere, estorsione aggravata, autoriciclaggio e violenza privata. Coordinamento

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“Una capillare strategia criminale”

I leader della curva della Juventus avrebbero messo in piedi una “capillare strategia criminale” per ricattare la società bianconera, dopo che la Juventus aveva deciso di interrompere una serie di privilegi concessi ai gruppi ultrà.
Ê quanto emerge dall’inchiesta della Polizia, partita un anno fa da una denuncia della stessa società bianconera.

Tutti coinvolti

L’indagine coinvolge tutti i principali gruppi del tifo organizzato: ‘Drughi’, ‘Tradizione-Antichi valori’, ‘Viking’, ‘Nucleo 1985’ e ‘Quelli… di via Filadelfia’.

Polizia di Stato

@poliziadistato

2/ indagini Torino nate da denuncia Juventus. Dopo la soppressione a fine campionato 2017/18 dei privilegi concessi ai gruppi ultrà questi reagirono immediatamente con una strategia criminale per ripristinare quei benefit come recuperare centinaia di biglietti di accesso

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“La Juventus è pare lesa”

La Juventus è parte lesa. Ha lavorato con la Polizia di Stato sin dall’inizio, ha fatto denuncia alla Digos e ci ha seguito passo per passo fino al risultato finale. È stato possibile raggiungere questo risultato a 360 gradi grazie alla collaborazione della Juventus“.
Così ha dichiarato il dirigente della Digos di Torino Carlo Ambra in merito all’operazione ‘Last banner’, coordinata dalla Procura di Torino.

Un’associazione a delinquere

Nell’inchiesta sono indagate 37 persone.
Secondo l’accusa, i capi ultrà avevano costituito un’associazione a delinquere che ricattava esponenti della Juventus per cercare di continuare ad avere biglietti per le partite all’Allianz Stadium e gestire così il bagarinaggio.

REUTERS-Polizia di Stato
Un fermo immagine tratto dall’inchiesta della Polizia di Stato.REUTERS-Polizia di Stato

Biglietterie compiacenti

Effettuate anche 39 perquisizioni in abitazioni ed esercizi commerciali di Alessandria, Asti, Como, Savona, Milano, Genova, Pescara, La Spezia, L’Aquila, Firenze, Mantova, Monza, Bergamo e Biella, soprattutto in biglietterie che vendevano i biglietti per le partite della Juve.

Polizia di Stato

@poliziadistato

3/Accertata capillare attività per recuperare biglietti per partite Juventus avvalendosi di biglietterie compiacenti in tutta Italia
39 perquisizioni con Alessandria, Asti, Como,Savona, Milano, Genova, Pescara,La Spezia, L’Aquila, Firenze, Mantova, Monza, Bergamo e Biella

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Polizia di Stato

@poliziadistato

3/Accertata capillare attività per recuperare biglietti per partite Juventus avvalendosi di biglietterie compiacenti in tutta Italia
39 perquisizioni con Alessandria, Asti, Como,Savona, Milano, Genova, Pescara,La Spezia, L’Aquila, Firenze, Mantova, Monza, Bergamo e Biella

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L’inchiesta “Alto Piemonte”

Un anno fa l’inchiesta “Alto Piemonte” svelò i contatti tra alti dirigenti juventini e capi ultrà. Allora la Juventus, mai indagata per quelle intercettazioni, aveva denunciato di essere stata costretta a difendersi da azioni ricattatorie.

Lo striscione

Intanto, fuori dallo Stadium, è comparso uno striscione con scritto: “La curva sud è morta“.

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