I Miserabili di Victor Hugo al Teatro Morlacchi di Perugia, video demo da Politeama Rossetti



I Miserabili di Victor Hugo al Teatro Morlacchi di Perugia, video demo da Politeama Rossetti

 I Miserabili di Victor Hugo, con Franco Branciarolinel ruolo di Jean Valjean,per la regia di Franco Però, è lo spettacolo che andrà in scena da mercoledì 7 a domenica 11 novembre, al Teatro Morlacchi di Perugia. Nel cast, assieme a Branciaroli un assieme di ottimi attori (spesso impegnati in più ruoli):Alessandro Albertin, Silvia Altrui, Filippo Borghi, Romina Colbasso, Emanuele Fortunati, EsterGalazzi, Andrea Germani, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Jacopo Morra, Maria GraziaPlos, Valentina Violo.

Portare I Miserabili su un palcoscenico è un’impresa sicuramente temeraria, e si trema davanti a«millecinquecento pagine che appartengono non solo alla storia della letteratura, ma del genere umano,come l’Odissea, la Divina Commedia, il Don Chisciotte o Guerra e Pace – ha sottolineato Luca Doninelli, che ha accettato la sfida dell’adattamento –».

L’idea nasce da Franco Però: «Un’importante induzione verso questa scelta – spiega – viene dalmomento che stiamo vivendo nelle società occidentali, dove si assiste all’inesorabile ampliarsi dellaforbice fra i “molto ricchi” e i “molto poveri”, fra chi è inserito nella società e chi invece ne è aimargini. C’è un’altra considerazione: il pubblico, a teatro, sembra sempre più attratto da operazioni legatealla narrativa. La narrativa sulla scena è un medium che permette anche di attrarre fasce nonabituate a frequentare le platee, trattando argomenti dal valore universale… Naturale dunqueguardare ai grandi romanzi.

Poi subentrano le passioni, le vicinanze culturali che ognuno possiedee concordo con il recente parere di un critico francese che I miserabilièforse il romanzo più famoso che esista in occidente, ma che pochissimi hanno letto per intero, tantoè imponente».È però anche un’opera capace di parlare al nostro tempo: «Non c’è stata una giornatadelle prove – evidenzia il regista – in cui per sistemare una battuta, per cercare una parola non ci sisia imbattuti in concetti universali, pensieri che toccano il mondo di oggi, la nostra società, ilpensiero francese di questi momenti…

Un giorno mi suonava strana la battuta di uno dei giovanirivoluzionari e ho riguardato il romanzo, certo che ci fosse stato qualche aggiustamentodrammaturgico: sembrava scritta nel ’68. Invece Luca Doninelli aveva preso esattamente la frase diHugo, che continua a stupirci e impressionarci per queste sue assonanze con l’attualità, per lacapacità di affrontare temi diversissimi, di mettere assieme momenti alti e momenti bassi (questa èun’altra sua grandezza)».«I Miserabili – conclude – è veramente un fiume in piena di cui noi restituiamo un’onda o pocopiù» concordando con Doninelli che fin dall’inizio ha sottolineato come ogni capitolo, ogni parte,ogni quadro, ogni scena dell’immenso romanzo meriterebbe uno spettacolo a sé.

Non potendo farequesto, in ogni caso si è costruito uno spettacolo che, nel proprio ventre, contiene in qualche modo anche ciò che non si è riuscito a raccontare.Ma la storia di Jean Valjean, di Fantine, Cosette, Javert, dei Thénardier, di Gavroche, Eponine, diMarius e di tutti gli altri studenti rivoltosi, è ripercorsa per intero,individuando la metonimia giusta per restituire il significato, il colore e l’emozione di questasterminata “sinfonia”.Importante e appassionato è stato l’apporto degli interpreti che danno vita a questi immensipersonaggi, a partire dal Jean Valjean di Franco Branciaroli.«Un personaggio“monstre” che aveva bisogno di un attore altrettanto “monstre”: Franco Branciaroli.».Un lavoro che l’attore definisce un percorso avventuroso quello sul romanzo di Hugo e sul “suo”Jean Valjean: «Uno strano santo, una figuraangelico-faustiana. Il ritratto di un’umanità che forse deve ancora venire».

Giovedì 8 novembre, alle 17,30, al Teatro Morlacchi, Franco Branciaroli e la Compagnia, partecipano all’incontro con il pubblico tenuto dal Prof. Alessandro Tinterri, docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo e di Storia e Critica del Cinema dell’Università degli Studi di Perugia. Al termine presso il Caffè del Teatro, l’Azienda agraria Terre de la Custodiaoffre al pubblico una degustazione dei propri vini.

La prevendita dei biglietti viene effettuata, dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13, presso l’Agenzia n°2 dell’Unicredit, Via Mario Angeloni 80, tel. 393/9139922 e al botteghino del teatro Morlacchi, 0755722555, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, il sabato dalle 17 alle 20.

Si può prenotare telefonicamente, al Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20. I biglietti prenotati vanno ritirati mezz’ora prima dello spettacolo, altrimenti vengono rimessi in vendita.

E’ possibile acquistare i biglietti anche on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it e presso il Piccadilly Box Office di Collestrada.

 

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