Il Dragone della Speranza: Un Progetto di Riabilitazione Innovativo per le Donne Operate al Seno

La maxi-canoa 'Dragon Boat' diventa un simbolo di speranza e forza per le donne affette da tumore al seno a Città di Castello, Umbria

Il Dragone della Speranza: Un Progetto di Riabilitazione Innovativo per le Donne Operate al Seno

Da otto anni, a Città di Castello, in Umbria, un progetto originale sta cambiando la vita delle donne operate al seno. Il “Dragon Boat”, una maxi-canoa lunga 12 metri e larga oltre un metro, diventa un simbolo di speranza e forza, un “dragone” che combatte il cancro a colpi di pagaia.

Questo progetto unico, il primo del suo genere in Umbria, è nato dalla collaborazione tra l’Associazione Altotevere Contro il Cancro, il Gruppo di auto mutuo aiuto “Farfalle”, la Regione, la Federazione Italiana Canoa-Kayak, il Canoa Club Città di Castello e l’Usl Umbria 1, insieme al Comune e al CONI Umbria. L’idea, concepita da Rossella Cestini, amministratore pubblico locale e regionale molto attiva nel sociale e nella scuola, scomparsa lo scorso anno, è quella di utilizzare le strutture del centro federale e del campo gara del canoa per portare in acqua, o meglio nel fiume, le donne che hanno avuto problemi oncologici al seno e sono in fase di riabilitazione dopo interventi chirurgici.

Ogni venerdì pomeriggio, circa venti donne, le “farfalle” dell’Associazione Altotevere Contro il Cancro, si ritrovano sulle sponde del Tevere presso la sede del club. Dopo aver effettuato alcuni minuti di specifici esercizi a terra sotto la guida di tecnici ed esperti, salgono a bordo del “dragone” e iniziano a pagaiare al ritmo dei colpi del “tamburino” e del “timoniere”. Questa lezione in acqua lungo il percorso del fiume Tevere, che si snoda per circa 500 metri in direzione nord e ritorno, è spesso accompagnata dalla presenza dell’airone cenerino “Armandino”, la mascotte del club e del Tevere.

Il “Dragon Boat” è una disciplina riconosciuta a livello mondiale per i benefici che offre alla salute psicofisica delle donne operate al seno. Secondo studi clinici effettuati a partire dagli anni ’90 presso il Centro di Medicina Sportiva dell’Università della British Columbia, in Canada, il movimento ritmico della pagaiata, che coinvolge la parte superiore del corpo, offre reali e multipli benefici alle pazienti che affrontano i postumi dell’intervento chirurgico alla mammella. Questa attività attenua significativamente alcuni dei sintomi, riduce la sensazione di fatica nello svolgimento delle attività quotidiane e migliora nel complesso la qualità della vita delle pazienti.

Ma i benefici non si riscontrano solo a livello fisico. Come ha dichiarato Daniela Belsoli, portavoce delle “farfalle” dell’Associazione Altotevere Contro il Cancro, “è utile per la riabilitazione ma soprattutto ci aiuta a superare l’impressione di essere malate. Il dragon boat è un modo per tornare a sentirci sane e condividere il nostro percorso di vita con altre donne e persone che ci sono vicine”.

Questo progetto, che ogni anno si ripete con tanto entusiasmo, è un esempio di come lo sport possa diventare un potente strumento di inclusione, solidarietà e rispetto per la vita e l’ambiente. E le vere protagoniste sono loro, le magnifiche “farfalle” dell’Associazione Altotevere Contro il Cancro, che ci insegnano a lottare e a credere nel futuro.

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