Innovazione in sanità con la Telemedicina a Perugia video interviste


Innovazione in sanità con la Telemedicina a Perugia video interviste

da Francesco Gori
(Perugia) I vantaggi della  Telemedicina sono riconosciuti e sfruttati in termini di efficacia, qualità e risparmio in tutto il mondo. Prende le mosse da questo scenario l’iniziativa che si è svolta questa mattina (sabato 30 marzo) a Perugia, presso la struttura del Gryphus Club ,  dove i medici della CIMO ( Sindacato dei Medici) con il Dr Francesco Corra e CIDA ( Confederazione Italiana Dirigenti e alte Professionalità) con il Dr Ferruccio Fiordispoini hanno effettuato una dimostrazione di questa avanzata tecnologia quanto innovativo sistema di prevenzione e analisi del paziente on line.

Il test che è stato effettuato presso la struttura sportiva  di Perugia ha permesso di poter monitorare soggetti, con l’ausilio della tecnologia Aditech,  durante la fase di stress sportivo con il controllo dei livelli fisici ( battiti, pressione ed altro) e successivamente con lo stato di salute mediante il collegamento on line “telemedicina” con la visita epidermica in diretta  con il Dr Giovanni Portuense dal’Ospedale di Foligno.

Obiettivo della Telemedicina, sostiene il Dr Francesco Corea, è quello di mettere ancora di più il medico e il paziente al centro di ogni strategia organizzativa della sanità, supportandoli non solo con un assetto efficiente nell’uso delle tecnologie per ottenere notevoli risparmi e cure più efficaci ma anche con un adeguato riconoscimento del servizio che offrono i medici che si cimentano nell’applicazione della telemedicina per situazioni non immediatamente raggiungibili fisicamente .

Ad oggi, infatti, in Italia non si ha una chiara visione strategica di ammodernamento del parco tecnologico nell’ottica della telemedicina e, molto spesso, gli investimenti nelle strutture sanitarie sono del tutto assenti o sovradimensionati.  Sono risorse che andrebbero più saggiamente investite sentendo il parere dei medici evitando di sottostare a ‘mode’ dell’industria dell’information technology e valutando come mettere in rete le necessità dei territori.

E’ necessario pensare alla Telemedicina come un “principio attivo” non ancora compreso e correttamente adottato in Italia, ma di fondamentale supporto all’evoluzione della professione medica, dove tecnologie e intelligenza artificiale sono e saranno sempre di più strumento di supporto per l’organizzazione del lavoro e ottenere risultati in meno tempo con un notevole risparmio economico per la sanità pubblica oltre all’agevolazione del servizio per gli utenti stessi.

Le visite on line con il sistema di Telemedicina , effettuate questa mattina dall’ing. Fabio Padiglione con gli apparati Aditech, ha permesso a numerose persone di potersi far visitare, dall’esperto,  per problemi cutanei.  Secondo Marco Coccetta, Segretario Regionale CIMO Umbria, “per la Sanità la Telemedicina rappresenta una chance di risparmio e semplificazione nell’organizzazione, ma il ricorso a questi strumenti deve essere improntato sempre sulla sicurezza delle cure e dei pazienti.

In particolare nel settore dell’emergenza, ovvero per le patologie. Un approccio organizzato alla telemedicina è strategico per garantire a tutti i cittadini, ovunque si trovino, accesso alle cure in maniera sostenibile, in un SSN che annaspa per le scarse risorse disponibili. Il medico deve avere un ruolo centrale in questo processo di cambiamento ed innovazione infrastrutturale, ancora troppo lento. La rivoluzione è anche culturale perché il medico sarà chiamato a rinnovare il proprio bagaglio di conoscenze e comportamenti di fronte a strumenti innovativi senza mai abbandonare deontologia ed empatia a garanzia del rapporto fiduciario con il paziente”.

Dal ricovero del paziente nell’ospedale più sicuro in caso di urgenza al teleconsulto per un malato acuto o cronico residente in zone disagiate, dalla possibilità di avere pareri specialistici in tempo reale alle indicazioni salva-vita date via video agli operatori sanitari o ai familiari di un malato, per non parlare del fondamentale ruolo in caso di aree colpite da calamità naturali.

Telemedicina è questo e ben altro ma oggi, a dieci anni dalle indicazioni in materia della Commissione Europea e a quattro anni dalle linee di indirizzo nazionali prodotte dal Ministero della Salute, gli operatori sanitari italiani navigano a vista e nella totale incertezza, rischiando di perdere un’occasione unica di evoluzione professionale, oltre che di risparmi per il SSN e di maggiore qualità delle cure.

Nel 2015 il ministero della salute redigeva linee guida per la telemedicina fornendo indicazioni su modalità di fruizione, sistemi ed organizzazione delle prestazioni in questo ambito. Al momento i 21 sistemi sanitari regionali italiani hanno recepito frammentariamente le indicazioni creando un mosaico di prestazioni ed una selva di normative anche discordanti (sistemielettromedicali ? o semplici strumenti da videoconferenza).

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