L’Intervista a Luca Merli assessore comune Perugia su incontro Progetto Fontivegge


Intervista a Luca Merli assessore comune Perugia su incontro Progetto Fontivegge

Tra chi diceva che la colpa era dei due sindaci del Pd (Renato Locchi e Wladimiro Boccali) e chi, invece, sosteneva che non è stato fatto abbastanza e che voleva fosse il comparto sociale della città amministrata, ad occuparsene. Va in archivio l’incontro di quartiere di Progetto Fontivegge. Presenti l’Assessore Luca Merli in rappresentanza della Giunta Comunale di Perugia e il consigliere comunale Lorenzo Mattioni in rappresentanza del Gruppo Consiliare Lega Umbria.

«Buon dibattito – spiegano quelli del comitato Progetto Fontivegge – di fronte ad una cinquantina di presenti, che hanno potuto porre i loro quesiti ai rappresentanti istituzionali, lamentando situazioni logicamente esasperanti ma portando all’attenzione delle istituzioni anche istanze concrete e costruttive, senza richieste impossibili. Non sono mancati alcuni brevi momenti di tensione, naturalmente limitati alla dimensione verbale, tra cittadini di diverse vedute su alcuni aspetti problematici del quartiere».

E’ stato illustrato il ‘decaologo’ che il Comitato aveva già diffuso via social ed è stata sottolineata la situazione degli ultimi tre mesi. Si è parlato quindi di nuovi agenti della municipale, di potenziamento dei controlli ma anche di rendere il quartiere più vivibile. Agenti che potranno entrare in servizio a Fontivegge e in altre zone della città.


Progetto Fontivegge, incontro pubblico di quartiere | Diretta streaming

 


Lotta per la rinascita, il quartiere Fontivegge si riappropria del proprio destino

“Alla luce dei gravi episodi legati, più o meno direttamente, allo spaccio di stupefacenti avvenuti durante l’Estate appena trascorsa, che hanno aggravato una situazione già estremamente critica nell’area urbana dell’ex seconda Circoscrizione, specie nel quartiere di Fontivegge, il Comitato Progetto Fontivegge, in rappresentanza dei residenti, degli operatori e dei commercianti della zona, chiede con urgenza l’applicazione o l’avviamento delle seguenti misure o iniziative”. E’ il Decalogo Richieste Urgenti del Comitato Progetto Fontivegge inviato al Sindaco di Perugia, Andrea Romizi, e per conoscenza della Giunta Comunale di Perugia, dei Gruppi Consiliari del Consiglio Comunale di Perugia e del Comando della Polizia Locale del Comune di Perugia.


Rinascita di un quartiere, 21 settembre, Progetto Fontivegge 10 punti per risorgere

 


1. Controlli serrati, condotti congiuntamente tra Polizia Locale e Guardie Ecologiche Gesenu, su contratti di locazione e utenze TARI nelle palazzine più problematiche, concentrate in particolare in Via Mario Angeloni, Via Fontivegge, Via Canali, Via Luzzatti, Via Campo di Marte, Via del Lavoro, Via della Pescara, Via San Prospero, Via Oddi Sforza, Via Sicilia, Via Mentana, Via Calatafimi, Via Quarto dei Mille, Via Settevalli e Via Martiri dei Lager;

2. Diversificazione di uomini e mezzi dei corpi di pubblica sicurezza, in attesa della promessa integrazione di nuovo personale della Polizia di Stato, parte del quale – come già annunciato – destinato al posto fisso della Stazione di Fontivegge, per ora utilizzato dalla sola Polfer:

A. Accelerazione del processo di integrazione e rinnovo del personale della Polizia Locale, tale da garantire la presenza attiva di almeno 6 pattuglie in orario notturno per tutta la città (contro le 2
attuali, un numero palesemente insufficiente per un capoluogo di 167.000 abitanti e circa 450 km 2 di superficie), di cui 2 dedicate alla sola area urbana Fontivegge – Sant’Anna;

B. Presentazione di una nuova richiesta ufficiale al Ministero della Difesa e al Ministero degli Interni per l’inserimento di Fontivegge nel quadro dell’Operazione Strade Sicure e l’invio di una pattuglia
composta da almeno 2 militari armati a supporto della Polfer (interno Stazione) e della Squadra Mobile (esterno Stazione).

3. Chiusura definitiva dei negozi etnici che si rendano veicolo di rumori molesti, disordine pubblico, spaccio di stupefacenti o rischi di carattere igienico-sanitario, con particolare attenzione agli
afromarket e ai call center, due tipologie di esercizio commerciale già in passato al centro di numerosi problemi in questo senso;

4. Azione di disinfestazione e prevenzione sanitaria in tutta l’area urbana, suddivisa in due fasi:

A. Coordinamento di interventi finalizzati alla ripulitura di strade, marciapiedi e condotte fognarie, alla derattizzazione e alla riduzione della popolazione dei colombi; DOCUMENTO PUBBLICO NON MODIFICABILE

B. Installazione di dispositivi mimetici di videosorveglianza (foto-trappole) in prossimità delle campane verdi del vetro presenti nel quartiere e delle principali aree abbandonate, spesso utilizzate per lo scarico abusivo di rifiuti.



5. Applicazione piena e puntuale della misura del DASPO urbano e delle relative ammende (o, in caso di insolvibilità, di pene alternative quali, ad esempio, il pignoramento dei beni o il lavoro
sostitutivo di pubblica utilità), per i casi di violazione previsti dal Regolamento di Polizia Urbana, in particolare per quanto riguarda l’urinamento e la defecazione negli spazi pubblici, l’accattonaggio,
l’elemosina molesta, i rumori molesti, lo scarico abusivo di rifiuti, la somministrazione di cibo a colombi od altri animali selvatici e l’allevamento non consentito di animali da cortile;

6. Attivazione delle pratiche di esproprio per motivi di pubblico interesse e/o per eventuale inosservanza degli obblighi, dei terreni e dei fabbricati di proprietà privata inutilizzati tenuti in stato
di abbandono e degrado da almeno cinque anni, con particolare riferimento all’area retrostante la sede INPS di Via Canali, all’ex deposito Gesenu in Piazza Fonti di Veggio, al palazzo di Via Oddi
Sforza n. 12, alla palazzina retrostante il condominio di Via del Bucaccio n. 11, al garage retrostante la palazzina di Via Settevalli n. 6 e al fosso della superficie rimasta incompiuta di Piazza
del Bacio;

7. Ricovero coatto delle persone tossicodipendenti in stato di overdose, attraverso ordinanza di TSO/ASO per gravi motivi di pericolosità sociale e rischio di reiterazione del consumo di
stupefacenti nelle strade e nelle aree verdi del quartiere;

8. Esclusione del quartiere di Fontivegge da qualsiasi programma futuro di accoglienza e ricollocazione di migranti, richiedenti asilo e (presunti) rifugiati onde evitare nuovi insediamenti in
un quartiere già pesantemente provato dall’abnorme presenza di cittadini extracomunitari irregolari e/o dediti a condotte illecite;

9. Mappatura precisa e dettagliata di tutti i dispositivi di videosorveglianza presenti nel quartiere di Fontivegge per censire quelli attivi e quelli disattivi, e sostituire quelli vecchi, caratterizzati da
capacità di ripresa a bassa definizione, con nuove strumentazioni all’avanguardia e perfettamente funzionanti;

10. Programmazione, con Trenitalia, RFI e FS Sistemi Urbani (Gruppo FS), di un piano generale di parziale ristrutturazione e miglioramento dei servizi al viaggiatore, tali da rendere l’area di
Fontivegge fruibile da un maggior numero di turisti, studenti e pendolari:

A. Attivazione di un secondo treno Frecciarossa a percorso invertito rispetto a quello già in servizio, che parta al mattino da Torino o Milano per arrivare a Perugia entro le 11 e ripartire nel tardo
pomeriggio o in serata verso il Nord, cioè tale da favorire l’afflusso verso il territorio e non soltanto il deflusso da esso;

B. Installazione di ascensori e tapis roulant all’interno della Stazione, presso gli spazi di salita/discesa viaggiatori, e all’esterno, nel sottopasso di Piazza Vittorio Veneto (fronte Farmacia), ristrutturazione ed
ampliamento del parcheggio nell’area ex Scalo Merci, della sala d’attesa e del bar interni, ed apertura di una sala riservata FRECCIAClub nei locali interni dell’ex edicola e adiacenti.

 

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