I mini parchi a Perugia? Forse un grande problema sottovalutato!

Tamburi: "I pusher hanno trovato la “terra promessa” e ne hanno e ne stanno, naturalmente, approfittando!"

I mini parchi a Perugia? Forse un grande problema sottovalutato!

da Giampiero Tamburi (Coordinatore Perugia: Social City)
PERUGIA – Esistono a Perugia degli spazi verdi pubblici (ne è un esempio quello tra via della Concordia e via Campo di Marte, di fianco all’Hotel Chocohotel) che neanche hanno la dignità di essere chiamati “parchi” da quanto sono piccoli ed insignificanti ma, nell’economia della malavita, rivestono un ruolo importantissimo per quanto riguarda l’ubicazione possibile per i loro affari!

Poco appariscenti, nascosti molto spesso alla vista di chi passa nelle loro vicinanze, in effetti sono gioielli inaspettati per chi ha intenzione di usarli per affari poco puliti o per soddisfare le esigenze di dipendenza per la famosa legge di mercato “domanda ed offerta”.

Molto spesso, se non sempre, sfuggono anche al controllo delle Forze dell’Ordine, a meno che non siano teatro di fatti gravi e di denunce in tal senso e se ne comprende benissimo il motivo.

Quello che è più di difficile comprensione è come sia possibile che questi “mini parchi” possano essere sfuggiti alla famosa “mappatura” del verde, fatta a suo tempo dall’Amministrazione comunale. Oppure è stata effettuata anche su questi spazi la famosa “mappatura” di cui sempre ne parla il nostro delegato comunale?

Non lo sappiamo con precisione finché non hanno la bontà di dirci se sono compresi tra i 300 e più spazi noti!

Ma se diamo per scontato che siano tra i conosciuti, cosa molto poco probabile, bisogna che si dica che non sono stati presi in dovuta considerazione per quello che potevano diventare, ed in effetti sono diventati; luoghi adatti alla bisogna della criminalità!

È evidente e di una chiarezza cristallina che, se i parchi “nobili” della città sono, per ragioni evidenti, controllati, come dicono che sono (!), da qualche parte il “mercato” dovevano pur farlo; o pensavamo che avrebbero rinunciato al loro mestiere?

Lasciando indietro il monitoraggio ed il controllo di questi luoghi, i pusher hanno trovato la “terra promessa” e ne hanno e ne stanno, naturalmente, approfittando!

 

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