Mister Elio presenta la partita del Perugia contro l’Entella, Clero Bertoldi in studio

Mister Elio presenta la partita del Perugia contro l’Entella, Clero Bertoldi in studio

di Elio Clero Bertoldi
PERUGIA – “Se si auro o ferro o rame, proveraìlo in esto esame”, cantava Jacopone da Todi rivolto a Celestino V, appena eletto papa. Domani sera a Chiavari, sul campo dell’Entella, si saprà se il Perugia é oro – come crede Massimo Oddo – o ferro o, disgraziata ipotesi, solamente rame. E non sarà, quello in Liguria, un test riservato soltanto alla squadra ed ai calciatori, ma riguarderà pure l’allenatore. Chiamato da Santopadre – con l’usuale scommessa, di cui il presidente é appassionato cultore -, il tecnico abruzzese dovrà chiarire se somiglia, appena un poco, a Lucio Quinzio Cincinnato (soprannome che significa Riccioluto), “ultima speranza” del popolo romano, vincitore degli Equi nella battaglia del Monte Algido. Perché il Perugia si trova nelle stesse difficoltà esiziali nelle quali versavano i romani assediati dai nemici, nel 458 a.C..

L’Entella é un brutto cliente, anche perché viene da una vittoria in trasferta (ad Empoli) e viaggia col vento dell’entusiasmo in poppa. Gli mancherà Schenetti, elegante trequartista del 4-3-1-2 di Boscaglia, ma le alternative, quali Dezi o Adorjan, non mancano e sono sicuramente all’altezza. I precedenti, per chi ama le statistiche, appaiono favorevoli al Perugia che ha perso due volte, ma ha vinto in due occasioni e nel quinto confronto ha ottenuto un pareggio. I grifoni sono persino in vantaggio sui gol, avendone segnati 10 e subiti 6.
Oddo non ha scoperto le sue carte, ma appare logico ritenere che schiererà i suoi con il 4-3-2-1, puntando sul bomber Iemmello unica punta e sue due trequartisti alle sue spalle: probabilmente Buonaiuto, se avrà recuperato in pieno, e Falzerano. Buone possibilità per giocare le coltiva pure Kouan nella linea di centrocampo a fianco di Carraro e Nicolussi. Il pacchetto arretrato dovrebbe essere formato da Rosi, Angella, Sgarbi (o Rajkovic) e Falasco.

Santopadre dal canto suo ha annunciato che la Lega B sta pensando di rinviare (per una questione di costi) l’introduzione della Var ed ha preferito non fare commenti (“Per la serenità della squadra”) sul cambio d’allenatore.

Il tema più significativo delle ultime ore, tuttavia, é la netta e cruda presa di posizione della Curva Nord che, prima, ha appeso un eloquente striscione al Curi, pesantemente critico nei confronti del presidente e dei giocatori, poi ha diffuso un argomentato comunicato nel quale imputa a Santopadre “mancanze progettuali”, “finti investimenti”, “tornaconto personale” e rimarca che il patron “ha sbagliato nave da traghettare”. Poi conclude che “Il Grifo ed i suoi tifosi meritano di più”.

Un invito, neppure troppo celato, a passare la mano. Santopadre, che controlla la quasi globalità delle azioni del Perugia, difficilmente mollerà l’osso. Resta comunque questa “frattura” che non riguarda solo la Curva Nord ed il patron, ma coinvolge la città ed i tifosi in generale. Massimiliano Santopadre si é integrato alla realtà perugina? La risposta non può essere positiva. Non basta tatuarsi un Grifo sulla pelle per proclamarsi perugino. La comunicazione ed i rapporti si tengono in un altro modo: con il rispetto dei ruoli, con un inserimento leale, concreto, reale, nella mentalità e nella cultura della città e della regione. Le quali, da sempre, non gradiscono e si sollevano contro papi, dittatori e reucci. Santopadre, che non ha cercato di comprendere e conoscere il “genius loci”, questa mentalità non l’ha capita o l’ha sottovalutata per cui ha finito per perdere, a livello di gradimento popolare, molto, molto terreno.

Probabile formazione
PERUGIA (4-3-2-1): Vicario; Rosi, Angella, Sgarbi, Falasco; Kouan, Carraro, Nicolussi; Falzerano, Buonaiuto; Iemmello. A disp.: Fulignati, Albertoni, Nzita, Rajkovic, Righetti, Mazzocchi, Dragomir, Konate, Melchiorri, Falcinelli, Capone.

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