Monsignor Sorrentino ha aperto la porta Santa per il Giubileo
Grande partecipazione alla messa – La Basilica di Santa Maria degli Angeli ad Assisi ha accolto una folla di fedeli, autorità civili e religiose domenica 29 dicembre, per la messa di apertura dell’Anno Santo Interdiocesano. La celebrazione, presieduta dal vescovo delle diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno, Monsignor Domenico Sorrentino, ha segnato l’inizio del Giubileo per le due diocesi umbre. Presenti il presidente della Regione, Stefania Proietti, e i sindaci dei Comuni coinvolti.
Monsignor Sorrentino, aprendo la Porta Santa, ha sottolineato l’importanza spirituale dell’indulgenza giubilare, definendola un dono straordinario di grazia. “Dio non solo ci accoglie come un padre, ma si fa medico delle ferite causate dal peccato, sanando le sue conseguenze spirituali,” ha spiegato il presule. “L’indulgenza non è automatica, ma richiede un vero cammino di conversione. Quest’anno ci chiede più santità, più comunione e più coerenza cristiana.”
Il vescovo ha ricordato l’esempio del giovane beato Carlo Acutis, che nella sofferenza della malattia offrì la propria vita con il desiderio di raggiungere subito il Paradiso. “A questa santità siamo tutti chiamati,” ha affermato, “perché il Giubileo ci offre la possibilità di guarire le ferite dell’anima e anticipare, già su questa terra, la gioia del Paradiso.”
Foto Lorenzo SpinosiUn cammino di speranza e rinnovamento
Durante l’omelia, Monsignor Sorrentino ha evidenziato il tema della speranza come pilastro dell’Anno Santo. “La speranza diventa efficace solo se torniamo a essere famiglia, dalle relazioni personali al contributo per la pace e la solidarietà nel mondo,” ha dichiarato. Ha poi richiamato l’enciclica “Fratelli tutti” e il patto per una nuova economia firmato da Papa Francesco, indicando questi documenti come stimoli per promuovere relazioni autentiche e solidali.
Riferendosi al significato del Giubileo, il vescovo ha ricordato che non si tratta solo di pratiche esteriori come pellegrinaggi, ma di un impegno interiore profondo. “È necessario aprire il cuore a Dio e agli altri,” ha sottolineato, “vivendo con autenticità la fede e abbandonando ogni peccato. Il pellegrinaggio dell’anima è indispensabile.”
Monsignor Sorrentino e Le chiese giubilari
Il custode della Porziuncola, padre Massimo Travascio, ha ricordato le dieci chiese giubilari selezionate per i pellegrinaggi. Oltre alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, vi sono la Cattedrale di San Rufino in Assisi, la Concattedrale di Santa Maria Assunta a Nocera Umbra, la Concattedrale di San Benedetto a Gualdo Tadino, la Basilica di San Francesco in Assisi, il Santuario della Spogliazione in Assisi, la Cattedrale di San Feliciano in Foligno, la Chiesa di Sant’Agostino e il Santuario Sant’Angela da Foligno, entrambi a Foligno, e il Santuario della Madonna delle Grazie a Rasiglia.
Questi luoghi sacri offriranno ai fedeli l’opportunità di vivere momenti di preghiera, ricevere il sacramento della riconciliazione e riscoprire la bellezza della fede. “Il Giubileo è un tempo per tutti, nessuno escluso, per rinnovare la propria vita spirituale e seminare speranza,” ha affermato padre Travascio.
Grande partecipazione alla messa Un messaggio di comunione
La cerimonia ha offerto ai partecipanti un momento di intensa spiritualità e riflessione. Monsignor Sorrentino ha invitato i fedeli a vedere il Giubileo come un’occasione unica per rafforzare la comunione con Dio e con la comunità ecclesiale. “La grazia dell’Anno Santo non è automatica: richiede da noi un impegno autentico e una conversione sincera,” ha ribadito.
Il messaggio centrale della celebrazione è stato chiaro: il Giubileo rappresenta un’opportunità per intraprendere un cammino di santità e speranza, che porti frutti concreti nella vita di ciascuno e nella società. Concludendo, il vescovo ha esortato tutti a vivere quest’anno come un tempo di grazia e rinnovamento.
Commenta per primo