Movida, una notte da incubo in centro a Perugia, intervista assessore Merli



Movida, una notte da incubo in centro a Perugia, intervista assessore Merli

Una notte da incubo per i residenti del centro storico di Perugia, dopo le follie della movida notturna. Domenica mattina l’acropoli si è svegliata in mezzo al fetore di urina, vomito, escrementi umani, bottiglie vuote sui muretti, e sui cofani delle auto, cocci di vetri. In via Mattioli (zona Porta Sole), piazza Alfani, via Baldeschi, via Ulisse Rocchi, via della Nespola, via pozzo Campana, via Bartolo (zona Arco Etrusco), il caos più totale. Residenti stremati che non chiamano più le Forze dell’Ordine perché, a loro dire, non arrivano più o se vengono dopo qualche ora, non c’è più nessuno.

E’ il risultato causato dall’ordinanza antialcol emessa dal sindaco di Perugia, Andrea Romizi, che vieta l’alcol nelle sere di venerdì e sabato dalle 23 alle 6 della mattina successiva e fino al 3 luglio. Togliere l’alcol non ha risolto il problema, anzi, sembra sia peggiorato. I residenti chiedono interventi mirati dell’amministrazione comunale e delle forze dell’ordine. Queste sono presenti nelle aree più illuminate, da Corso Vannucci, Piazza Danti, Piazza IV Novembre, su e giù per il corso, con auto o anche a piedi.

Il capo della squadra mobile, Monica Corneli, con i suoi uomini, la polizia locale, i carabinieri, la protezione civile e le forze dell’ordine in generale, hanno avuto delle notti movimentate. Correvano tra un vicolo e un altro cercando di riportare la calma. I giovani in queste sere hanno dimenticato le buone maniere. Se poi ai semplici schiamazzi notturni si aggiunge l’eccesso di alcol o la droga (alcuni sniffano coca o fumano all’aria aperta), la situazione degenera, basta una piccola fiamma ad accendere la rissa, come quella avvenuta in via Mattioli nella notte tra sabato e domenica.

Non è un bel biglietto da visita e l’estate deve ancora arrivare. I giovani vogliono divertirsi, commercianti vogliono guadagnare e rifarsi dopo mesi di chiusura a causa del covid e residenti che vorrebbero vivere in pace. Una soluzione bisognerà trovarla, prima che degeneri. Le discoteche sono chiuse, le sagre lo stesso e la ‘fiumana’ di gente si riversa sul centro. Le immagini si descrivono da sole.

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