Nostra intervista in esclusiva a Roberto Speranza, Sinistra Pd, domani a Spoleto

L'Italia Prima di Tutto, un nuovo Pd per ricostruire il Centrosinistra

Nostra intervista in esclusiva a Roberto Speranza, Sinistra Pd, domani a Spoleto

Di Marcello Migliosi
SPOLETO – L’onorevole, Roberto Speranza, della Sinistra Pd, sarà domani a Spoleto per l’incontro: “L’Italia Prima di Tutto, un nuovo Pd per ricostruire il Centrosinistra”. L’appuntamento è stato programmato per le 17 presso il ristorante Zengoni, lungo la Strada Statale Flaminia, in località Napoletto.

Migliosi – Siamo al telefono con l’onorevole Roberto Speranza, benvenuto grazie per questa disponibilità onorevole

Speranza – Salve a voi grazie a voi per l’ospitalità

Migliosi – L’onorevole Roberto Speranza col pedigree della “Sinistra” del Partito Democratico, ho detto bene onorevole?

Speranza – Spesso mi chiedono, ma lei è di sinistra o è del Pd,  io continuo ad insistere che il Pd ha senso se  resta il più grande partito della Sinistra italiana. Altrimenti diventa altro e rischia di non essere più il Pd. Per me Pd e Sinistra devono in qualche modo coincidere.

Migliosi – L’Italia prima di tutto è un incontro che si terrà a Spoleto il 10 alle 17, presso il ristorante Zengoni. Diamo anche il dettaglio al km 123 della strada Flaminia in località Napoletto. Come mai a Spoleto, come mai questa occasione per parlare de L’Italia prima di tutto e del Pd che sta cambiando?

Speranza – Sto facendo un viaggio per l’Italia, mi sono candidato a segretario del partito qualche settimana fa e ho iniziato a fare un viaggio in Italia con il senso di portare il Pd dove il Pd non c’è più. Questo viaggio è iniziato dai cantieri navali di Monfalcone che è una comunità del Friuli Venezia Giulia, sarò di fronte ai cancelli della Fiat di Torino da qui a qualche settimana. Noi abbiamo dato la sensazione, in questi ultimi mesi, di essere molto un partito di Palazzo. Il nostro segretario è stato presidente del consiglio e per 1000 giorni la voce del Pd si è sovrapposta a quella del Governo. Io credo che noi dobbiamo riportare il Pd dove non riesce più ad essere. Nei luoghi della cassa integrazione, davanti ai cancelli delle fabbriche,  per recuperare questa nostra vocazione. Cioè ripartire alla difesa di chi, nelle sfide della globalizzazione non ce l’ha fatta. Noi siamo apparsi invece per troppo tempo come una forza politica che stava dalla parte di chi nella sfida di questo tempo difficile ha vinto. Amico di chi ce l’ha fatta dentro il sistema e non di chi ne sta fuori.  Questo è il motivo per cui la sinistra,  in tutto il mondo dagli operai del Midwest che hanno votato Trump, alle periferie italiane, è in difficoltà. E spesso i ceti più deboli han finito per seguire le forze più populiste. Se noi smettiamo di fare il nostro mestiere, se smettiamo di stare sulla frontiera delle lotte contro le diseguaglianze, finiremo per dar sempre più spazio a questi populisti. Populisti che propongono illusioni.

Migliosi – Il fatto che nella sinistra del Pd emerga un’altra figura come Michele Emiliano, non è un danno?

Speranza – Non era meglio stare insieme? Fino a qualche mese fa nel Pd c’era una sola voce, poi c’era chi, come me, si batteva in Parlamento. Ho fatto una battaglia politica vera, mi sono dimesso da capogruppo non ho votato la riforma sulla scuola. Insomma da tempo dico che si stava sbagliando linea.  Il fatto che oggi ci siano più personalità (Emiliano, Rossi ndr)  per me è un fatto positivo fino a ieri c’erano tutti i Renziani dalla prima all’ultima ora, oggi invece qualcosa si muove e io credo che si possa costruire un’alternativa. Non sulla leadership, ma sul progetto politico.

Migliosi – Onorevole lei viene in una terra martoriata dal terremoto, almeno nella parte che riguarda la Valnerina e un po’ lo Spoletano, ha già incontrato le popolazioni?

Speranza – Non perdo mai di vista quanto sta accadendo, la vicenda sisma. Al Parlamento siamo stati impegnati, in più fasi, e questo deve essere il punto più importate della nostra agenda politica, ancora per queste settimane. L’emergenza sisma è una emergenza nazionale che travalica i soli territori. L’incontro con la comunità di Spoleto e con i lavoratori che vivono situazioni difficili ha il compito di intercettare il sentimento di disagio che è sempre più forte. Gente che non vede prospettive concrete di futuro.

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