Perugina, incontro al Mise riconvocato il prossimo 27 settembre
PERUGIA -“L’incontro di oggi è stato particolarmente importante e ringrazio il ministero dello Sviluppo Economico e la viceministra Teresa Bellanova per aver convocato questo Tavolo. Un Tavolo che avevamo chiesto affinché fosse il luogo del confronto, con un approccio che è quello di costruire un percorso industriale per lo stabilimento della Perugina, la realtà industriale più significativa di Perugia, che non dovrà rappresentare solo la sua storia al passato, ma il futuro”: lo ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, al termine della riunione che si è tenuta stamani al Mise per affrontare il futuro dello stabilimento della Perugina nel capoluogo umbro. “Dunque ciò che dobbiamo fare è lavorare – ha proseguito la presidente – affinché vi sia una prospettiva industriale e non ragionare solo di esuberi e ammortizzatori sociali. Questo è ciò che dovremo fare da qui al 27 settembre, – data in cui è stato riconvocato il Tavolo al Mise -, facendo ciascuno la propria parte. Per questo, è fondamentale la disponibilità delle istituzioni, del Governo, della Regione e degli Enti locali, nel mettere a disposizione strumenti e risorse pubbliche, purché queste servano a sostenere una prospettiva e una strategia industriale che guardi anche all’aumento dei volumi produttivi della fabbrica di San Sisto e per garantire occupazione”. “Ci attendiamo dunque dalla Nestlè – ha concluso la presidente Marini – che aggiorni il piano industriale e di verificare ogni possibile opportunità che scongiuri lo snellimento dello stabilimento. Chiediamo questo, ben consapevoli del fatto che Nestlè è multinazionale, ma in Umbria siamo abituati a considerare le multinazionali degli interlocutori che possono rappresentare un’opportunità e non un peso”.
Fabbrica “ferma” e adesione “massiccia” alla giornata di sciopero: riferiscono questo, stamani davanti ai cancelli della Perugina, i circa 70 dipendenti che presidiano l’ingresso dello stabilimento di San Sisto, per una mobilitazione che va avanti da ieri sera alle 21 e coprirà l’intera giornata di oggi odierna. Stamani “nessuno è entrato in fabbrica, a parte qualche addetto alle manutenzione o dipendenti delle ditte esterne non coinvolte nello sciopero”, ha riferito Andrea Roscini, della Rsu Perugina.
Salvaguardare i livelli occupazionali dello stabilimento della Perugina di San Sisto e attuare il piano industriale approvato: è quanto viene chiesto in una risoluzione presentata in Commissione lavoro alla Camera, dal gruppo Pd in commissione e dai parlamentari umbri del Pd. Lo ha reso noto il deputato Pd Giampiero Giulietti, presente stamani al presidio dei lavoratori davanti allo stabilimento della Perugina.
Intorno alle 7,30, quattro autobus con 200 operai a bordo (tutti con magliette con la scritta “I love Perugina No esuberi”) sono partiti per Roma, per un presidio sotto la sede del Mise. Sindacati (Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil) e la Rsu Perugina ribadiscono il loro ”no” agli esuberi, la richiesta di far rispettare l’accordo firmato un anno fa dalla Nestlé per il rilancio della Perugina, con l’annuncio di investimenti per 60 milioni di euro, e di non lasciare soli i lavoratori una volta terminati, fra un anno, gli ammortizzatori sociali.
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