Rom a Bastia Umbra, blitz della polizia, otto persone denunciate, sgomberato campo

Rom a Bastia Umbra, blitz della polizia, otto persone denunciate Da giorni la Squadra Volante del Commissariato di Assisi monitorava un insediamento di sinti che stazionavano con un camper, due roulottes e quattro autovetture presso il parcheggio pubblico della zona industriale di Bastia Umbra. Nomadi di etnia sinti, provenienti dalla Sicilia, avevano di fatto invaso arbitrariamente la zona adibendo l’attigua area verde a giardino, pattumiera e area per stendere i panni al sole. Dai servizi di osservazione si notava che gli uomini del gruppo durante il giorno si allontanavano dal campo a bordo delle proprie autovetture lasciando le mogli a presidiare l’area.

Si decideva così, nelle prime ore del mattino, unitamente a personale della Polizia Municipale di Bastia Umbra, di procedere al “blitz” e al controllo dei nuclei familiari presenti, composti complessivamente da nr. 13 persone di cui 8 adulti e 5 minori. Nel corso dei controlli fatti dagli agenti emergeva che gli adulti avevano numerosi precedenti penali e provvedimenti di fogli di via da diversi Comuni del territorio nazionale perché dediti abitualmente alla commissione dei reati.

Due coniugi in particolare avevano pendenti ciascuno un provvedimento di FVO dal Comune di Pavia emesso dal Questore della provincia in data 24 maggio scorso. Condotti presso gli Uffici del Commissariato si procedeva alla notifica dei predetti provvedimenti.

Emergeva infine un rintraccio a carico di una donna 39enne, coinvolta in un’attività di indagine della Procura di Bologna relativa alla c.d. “truffa degli specchietti”, attuata per spillare euro agli automobilisti, inducendoli a pagare una somma per riparare al danno causato all’auto del truffatore, anche se in realtà la rottura dello specchietto non è mai avvenuta. Si tratta di un trucco molto semplice che consiste nel far credere all’automobilista che la sua macchina abbia involontariamente urtato il retrovisore dell’auto di chi sta mettendo in atto la truffa. Emergendo a suo carico elementi di reità, la donna veniva indagata per favoreggiamento personale.

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