Tar Umbria, invariato grado di litigiosità tra Cittadini e Amministrazioni pubbliche

In particolare sono stati 510 i ricorsi proposti nell” anno da poco conclusosi

Tar Umbria, invariato grado di litigiosità tra Cittadini e Amministrazioni pubbliche

Il grado di litigiosità tra i cittadini umbri e l’amministrazione pubblicarimane sostanzialmente invariato nel 2017. E’ quanto emerso questa mattina nel corso della inaugurazione dell’anno giudiziario del Tar, Tribunale amministrativo dell’Umbria. La relazione del presidente Raffaele Potenza ha indicato una ventina di ricorsi in più rispetto al 2016.

In particolare sono stati 510 i ricorsi proposti nell” anno da poco conclusosi. Dato, secondo il presidente Potenza, “da considerarsi positivo” insieme a quello di un “incremento della produttività (dai 1.923 ricorsi pendenti al 31 dicembre 2016, si è passati a 1.364 nel 2017), pur restando “la forza lavoro complessiva immutata nella sua posizione di sotto-organico”.

È un impegno che avevamo già preso all” inizio del 2017 – ha sottolineato Potenza – lo abbiamo mantenuto e di questi tempi non mi pare poco”. Ambiente, istruzione, sanità, servizi sociali, appalti di lavori, forniture e servizi, pubblica sicurezza, produzione di energia, edilizia, i settori che hanno riguardato i contenziosi tra cittadini e amministrazione pubblica.

Molti i provvedimenti in materia di soggiorno degli stranieri. Positivi anche i dati sul numero dei ricorsi effettivamente definiti, che vedono un incremento da 874 a 1038. Quanto alla durata media dei procedimenti, si mantiene – emerge dalla relazione – intorno ai due anni dalla data di proposizione del ricorso. Il presidente del Tar dell” Umbria ha quindi ricordato come “tutto il 2017 è trascorso con un organico minimale di tre magistrati” mentre “per il 2018 giungono notizie sull” assegnazione di un quarto magistrato”.

“Non sappiamo se il 2018 sarà foriero di novità positive per la giustizia amministrativa. Sappiamo invece con certezza – ha concluso Potenza – che qui a Perugia manterremo quel clima di fiducia e collaborazione reciproca instauratosi tra Tribunale, foro ed istituzioni, con ottimi risultati, clima senza il quale la strada giurisdizionale diventa certo più lunga e difficile”.

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