Vaccini, Lorenzin: netto miglioramento ma resta problema ROMA – Quasi il 95% di copertura per il vaccino esavalente, oltre il 91 per l’ antimorbillo, che ha fatto segnare una crescita del 4,4% in un anno. I numeri delle coperture vaccinali nel 2017, diffusi oggi dal ministero della Salute, dicono chiaramente che la legge Lorenzin che reintroduce l’ obbligo per poter accedere alla materna e alle elementari ha avuto un effetto consistente, a dispetto delle proteste e delle polemiche di stampo no-vax. Invertendo drasticamente la preoccupante inversione di tendenza che dal 2013 al 2016 aveva fatto precipitare le coperture vaccinali nel nostro Paese ben sotto quota 95%, raccomandata dall’ Organizzazione Mondiale della Sanita’ per limitare la circolazione di questi virus e batteri nella collettivita’ e ottenere oltre alla protezione dei singoli soggetti vaccinati anche la cosiddetta immunita’ di gregge.
Un crollo non senza conseguenze: lo scorso anno l’ Italia e’ stata interessata da una estesa epidemia di morbillo, che ha causa quasi 5.000 casi, di cui oltre 300 tra operatori sanitari, con 4 decessi. Ora la situazione e’ cambiata: la copertura nazionale a 24 mesi (relativa ai bambini nati nel 2015) nei confronti della polio (usata come proxi per le vaccinazioni contenute nell’esavalente) si avvicina al 95% (94,54%) guadagnando un +1,21% rispetto al 2016, e con 11 regioni che superano il 95%; l’aumento e’ ancora piu’ marcato nel caso della copertura per la prima dose di vaccino contro il morbillo, che arriva al 91,68%, con un +4,42% rispetto all’ anno precedente, una regione che supera il 95% (il Lazio) e altre due che vi si avvicinano (Piemonte e Umbria). Aumentano anche le coperture nei confronti delle vaccinazioni non obbligatorie, come anti-pneumococcica (88,4% nel 2016 vs 90,84% nel 2017) e anti-meningococcica C (80,7% nel 2016 vs 83,06% nel 2017).
Il trend generale positivo e’ confermato anche dalle coperture vaccinali nazionali a 36 mesi (relative ai bambini nati nell’anno 2014). Questo dato e’ utile soprattutto per monitorare la quota di bambini ritardatari, cioe’ che erano inadempienti alla rilevazione vaccinale dell’ anno precedente e che sono stati recuperati, se pur, appunto, in ritardo. Le coperture a 36 mesi mostrano valori piu’ alti rispetto a quelle rilevate per la medesima coorte di nascita a 24 mesi l’anno precedente: ad esempio, la coorte di nascita 2014 ha una copertura vaccinale anti-polio pari a 95,05% a 36 mesi, rispetto al 93,33% rilevato l’anno prima a 24 mesi (+1,72%); l’aumento e’ ancora piu’ marcato nel caso del morbillo che cresce del 5,12%, passando da 87,26% a 92,38%. Anche le altre vaccinazioni obbligatorie superano il 95%, con l’eccezione, se pur per pochi punti decimali, di anti-epatite B e anti-Haemophilus influenzae tipo b.
“Il miglioramento delle coperture vaccinali – riassume il ministero – e’ risultato significativo per tutte le fasce d’eta’ oggetto della rilevazione, ad indicare che le misure straordinarie messe in atto nel corso del 2017, in particolare l’approvazione del decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, convertito con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2017, n. 119, e gli interventi di comunicazione che l’hanno accompagnato e seguito, nonche’ la grande resilienza dei servizi territoriali deputati all’erogazione delle vaccinazioni, che hanno avuto la capacita’ di riorganizzarsi in pochissimo tempo per rispondere ad una domanda di vaccinazione considerevolmente aumentata per ottemperare al nuovo obbligo vaccinale, sono riuscite ad arrestare il trend in diminuzione delle coperture vaccinali.
E’ necessario proseguire l’ impegno – e’ l’appello – in termini di miglioramento dell’offerta e dell’accesso ai servizi, ma anche della capacita’ di rispondere alle istanze dei cittadini per dissolvere i dubbi sulla efficacia e sicurezza dei vaccini e sull’ utilita’ ed opportunita’ delle vaccinazioni, anche nei confronti di malattie solo apparentemente scomparse, per garantire coperture vaccinali ancora piu’ efficaci e per raggiungere e mantenere le soglie raccomandate dall’OMS.
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